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martedì 3 maggio 2016

Carlo IV e l'Italia

Statua di Carlo IV a Praga
Chiunque abbia almeno un minimo di confidenza con la storia di Praga e della Boemia in generale non può non conoscere Carlo IV di Lussemburgo, il re (poi imperatore) che più di ogni altro ha rivoluzionato la città dal punto di vista sia architettonico che culturale, rendendola di fatto molto simile a come la possiamo ammirare ancora oggi.

Tutti collegano immediatamente la sua figura al famosissimo Ponte Carlo (che in realtà si chiama così solo dagli anni '70 del secolo scorso), ma questo sovrano, che parlava correntemente cinque lingue e aveva ricevuto la sua istruzione in Francia, ha fatto costruire anche la splendida cattedrale gotica di San Vito al castello, ha fondato il quartiere della Città Nuova (raddoppiando di fatto le dimensioni dell'area urbana di allora, un progetto di pianificazione edilizia straordinario per l'epoca) ha dato vita all'Università di Praga, la prima a nord delle Alpi, ha personalmente contribuito alla progettazione della cattedrale di San Pietro e Paolo nella fortezza di Vyšehrad, ha fatto costruire l'imponente castello di Karlštejn, a pochi chilometri da Praga, e quello di Radyně (nei dintorni di Pilsen) e ha fondato la città termale di Karlovy Vary, nel nord ovest della Boemia, questo solo per citare le sue opere principali, a cui se ne dovrebbero aggiungere molte altre.

Purtroppo però in pochi sanno dei rapporti costanti e dell'influenza che questo straordinario sovrano ha avuto nei confronti dell'Italia, questo perché, del tutto inspiegabilmente, nel nostro paese alla figura di Carlo IV non viene data l'importanza che meriterebbe, basta pensare che solo poche righe (e nessuna realmente interessante) sono state scritte da alcune testate giornalistiche italiane per ricordare che quest'anno ricorre il settecentenario della sua nascita.

Eppure sarebbe già di per sé straordinario pensare che nel 1331, a soli 15 anni, il giovane Carlo fu inviato per la prima volta dal padre Jan Lucemburský (ovvero Giovanni I di Boemia) a Parma, per aiutarlo ad amministrare le tante signorie che la famiglia dei Lussemburgo aveva nel nostro territorio, alcune ereditate e altre conquistate mediante accordi politici.

E non stiamo parlando di località minori o luoghi sconosciuti, ma di città di primaria importanza; oltre a Parma c'erano infatti: Como, Pavia, Novara, Vercelli, Cremona, Bergamo, Modena, Bologna, Verona, Mantova, Brescia e Lucca (quest'ultima era stata aiutata proprio da Giovanni I di Boemia in una battaglia contro Firenze).

Durante quel primo viaggio, inoltre, il giovane Carlo, che si era fermato a Pavia per la notte con il suo seguito al completo, subì un tentativo di avvelenamento (probabilmente ordito dalla famiglia Visconti di Milano, avversaria dei Lussemburgo), al quale sfuggì fortunosamente solo perché stava digiunando in vista della funzione religiosa della mattina dopo. Molti dei suoi uomini non ebbero però una sorte altrettanto fortunata.

Questo episodio poco conosciuto non è certo l'unica difficoltà che Carlo dovette affrontare durante quel soggiorno di tre anni in Italia: l'anno dopo il suo arrivo a Parma molte potenti famiglie nobili, tra cui quella dei Visconti, si unirono in una lega contro i Lussemburgo e, in occasione di una grande manifestazione a Brescia, Carlo venne tradito proprio dal suo principale consigliere, Lodovico di Savoia, che era legato da un rapporto di parentela proprio alla famiglia Visconti.

Montecarlo di Lucca:


Montecarlo di Lucca
Montecarlo di Lucca è oggi un piccolo comune toscano che conta poco meno di cinquemila abitanti, ma all'epoca in cui Carlo IV si trovava in Italia era ancora unicamente una fortezza edificata sulla sommità del Colle del Cerruglio, dopo che i fiorentini avevano devastato il borgo originario, che si trovava ai piedi della collina.

Pochi sanno che fu ribattezzato Montecarlo proprio in onore di Carlo IV nel 1333, in quanto nella battaglia di San Felice il suo esercito aveva aiutato Lucca a liberarsi dell'occupazione pisana.

L'amicizia con Francesco Petrarca:

Francesco Petrarca
Un altro aneddoto molto poco conosciuto, ma sicuramente non meno importante storicamente, è quello relativo al rapporto di amicizia e di stima reciproca che legava Carlo IV al celebre poeta aretino Francesco Petrarca.


Petrarca fu ospite alla corte di Carlo IV a Praga, si dice addirittura (ma questo non è storicamente provato) che il sovrano in una di quelle occasioni abbia addirittura pensato di chiedergli se fosse disponibile ad occuparsi dell'istruzione del suo figlio primogenito Venceslao (che poi gli succederà alla guida del regno, ma verrà ricordato con il poco nobile epiteto di "Venceslao il Pigro").

Quel che è certo è che tra il sovrano e Petrarca ci fu un rapporto epistolare piuttosto intenso: si sono conservate fino ai giorni nostri quattro lettere scritte da Carlo IV e ben quattordici scritte dal Petrarca: fu proprio per mezzo di alcune di queste missive che il poeta chiese insistentemente al re di intraprendere il lungo viaggio fino a Roma per essere incoronato imperatore del Sacro Romano Impero.

In queste righe Petrarca scrive al sovrano di considerarlo ormai un suo concittadino a tutti gli effetti, nonché l'unico personaggio in grado di salvare l'Italia dalla dannosa rivalità che imperversava in quegli anni tra l'imperatore e il Papa.

Il rapporto con Cola di Rienzo:


Statua di Cola di Rienzo a Roma
Cola di Rienzo fu un politico e intellettuale romano, vissuto al tempo di Carlo IV.

Personaggio molto controverso, abilissimo oratore, raggiunse l'apice della sua carriera politica ripristinando a Roma l'istituzione del comune e restituendo quindi al popolo la facoltà di eleggere autonomamente i propri rappresentanti, in modo da risolvere una volta per tutte il tragico scontro tra il papato e la borghesia, cosa che gli valse l'adorazione della popolazione e un grande potere che oggi definiremmo "mediatico".

Fu proprio questo enorme successo però a dargli alla testa: innamorato di sé stesso, si auto-proclamò cavaliere e dichiarò guerra alle stesse famiglie nobili che lo avevano sostenuto, arrivò addirittura a convocare in un incontro Carlo IV e l'allora imperatore Ludovico il Bavaro, per farli partecipi della propria tesi secondo la quale il futuro imperatore doveva essere italiano, ovvero lui stesso.

E fu proprio alla corte di Carlo IV in Boemia, dove inaspettatamente fu accolto con tutti gli onori, che Cola di Rienzo, nel 1350, fu costretto a fuggire travestito da frate, quando il papato prese le distanze da lui, il popolo lo abbandonò e i borghesi gli giurarono una feroce vendetta.

Ma, sotto le pressioni del Papa, il sovrano fu comunque costretto ad imprigionarlo, durante questo periodo di detenzione i due si scambiarono almeno una lettera e in questa occasione Carlo IV raccomandò a Cola di Rienzo di pensare meno a sé stesso e alla propria gloria, di essere più osservante degli insegnamenti cristiani e umile.

Il viaggio verso Roma:

Nel corso degli anni le spedizioni di Carlo IV in Italia furono molteplici (nel 1351 ad esempio ci fu un'altra battaglia contro la famiglia Visconti), ma la data più significativa è certamente quella del 28 settembre 1354 (giorno del patrono della Boemia, San Venceslao) che il sovrano scelse per dare finalmente inizio al suo viaggio alla volta di Roma.

A causa di un'iniziale opposizione del Papa, che non voleva concedere il proprio permesso, il viaggio procedette molto lentamente e durò quasi un anno (nel corso del quale fu anche incoronato re di Lombardia): Carlo IV arrivò infatti a Roma soltanto nel periodo di Pasqua dell'anno successivo, e ricevette la corona di imperatore il 5 di aprile 1355.

Curiosità:

- Una curiosità interessante riguarda il fatto che il Papa concesse a Carlo IV l'autorizzazione a trattenersi in città solamente per la giornata dell'incoronazione, ma il sovrano aveva il grande desiderio di visitare Roma, pertanto si trattenne più a lungo di quanto gli fosse consentito, travestito da mendicante. Durante quel breve periodo fu ospite di Benedetto Orsini.

- Dante Alighieri in persona considerava il nonno di Carlo IV, Enrico VII, "il re ideale".

- Carlo IV nacque a Praga, ma nella prima parte della sua vita risiedette quasi costantemente fuori dai confini della Boemia (principalmente in Francia e in Italia) dimenticando quasi completamente il ceco. Fu costretto a ristudiarlo al suo ritorno in patria, quando prese la guida del regno dopo la morte del padre.

- Il castello - fortezza di Karlštejn fu fatto costruire da Carlo IV con lo scopo specifico di proteggere i gioielli della corona del regno di Boemia (che oggi invece si trovano all'interno della cattedrale di San Vito a Praga). La particolarità di questo castello è che per moltissimi anni fu precluso alle donne, che non potevano accedervi.

La fortezza di Karlštejn

  

2 commenti:

  1. amante di Praga da quasi un decennio una volta tanto ho deciso di recarmi anche nelle nostre meravigliose regioni (che però non sono così facili da raggiungere), quindi ho optato per una Pasqua a Lucca e dintorni. Ho deciso di scegliere il borgo di Montecarlo per soggiornare. Ebbene quando vidi la targa dedicata a Carlo IV mi sono molto sorpresa e chiesi ai gestori dei locali se sapessero chi fosse questo Carlo...nessuno conosceva il chi come e perchè...

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    1. Grazie per il commento Raffaella, sono felice di esserti stato utile!

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